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La lotta all’inquinamento del mare, incentivi per sostituire le cassette di polistiloro usate nella filiera del pesce

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Più di un quarto dei rifiuti di plastica che inquinano il mare e le spiagge sono collegati all’attività di pesca e buona parte di essi proviene dalle cassette in polistirolo utilizzate nella filiera ittica per contenere il pesce, dalle barche fino alle pescherie. Il polistirolo è altamente inquinante: è leggero e volatile, per cui basta un colpo di vento per farlo finire in mare. Una sola cassetta, quando si sfalda, può produrre oltre un milione di microplastiche che entrano poi nella catena alimentare. Questo significa che potremmo ritrovarci ciò che disperdiamo nell’acqua sulle nostre tavole. Le microplastiche ingoiate dai pesci potrebbero finire nel nostro stomaco. Il Comune di Ancona ha beneficiato di un finanziamento regionale per l’acquisto di cassette di plastica rigida da utilizzare nel settore della pesca al posto di quelle di polistirolo altamente inquinanti per gli eco sistemi marini, visto che inevitabilmente finiscono nelle falde e nei mari. Il finanziamento, di 50 mila euro verrà devoluto all’Associazione Produttori Pesca che gestiscono il mercato ittico all’ingrosso di Ancona in zona Mandracchio: una mossa che responsabilizza gli addetti ai lavori. In questo modo anche gli operatori della pesca avranno un concreto aiuto dall’Amministrazione Comunale per mettere in atto un’azione di rispetto delle risorse marine, un passo in avanti nel processo di evoluzione sostenibile della pesca. Meno rifiuti, meno inquinamento con un piccolo ma significativo intervento per eliminare i rifiuti dal mare: i fondi ci sono e non c’è dubbio che molti enti locali seguiranno l’esempio.

ALTERNATIVE E PROPOSTE

Esistono alternative al polistirolo: cassette realizzate con materie plastiche di seconda vita (già riciclate) e riciclabili, con conseguente riduzione dei volumi e dei costi di smaltimento. Le cassette in polistirolo, invece, una volta contaminate con il pesce non dovrebbero essere riutilizzate ma smaltite opportunamente (anche se vengono spesso sciacquate e riutilizzate finché non si rompono). Partendo da quest’analisi, frutto di studio e confronto con gli operatori del settore, il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani, ha presentato una mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi per incentivare la sostituzione del cassettame in polistirolo utilizzato nel settore ittico con quello in materiali riciclati e riutilizzabili. Gli incentivi potrebbero essere messi a disposizione delle imprese di pesca e commercializzazione ittica della Regione attraverso un bando pubblico, con fondi specifici per contribuire ai costi di sostituzione degli imballi in polistirolo con quelli riciclati e riciclabili.

I FONDI A DISPOSIZIONE

Promuovere la pesca sostenibile, il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche è al primo punto fra le priorità del Programma Operativo FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura) 2021-2027 in corso di predisposizione, che metterà a disposizione dei Paesi europei un fondo complessivo di 419,94 miliardi di euro per promuovere un impiego sostenibile delle risorse marittime, la sicurezza alimentare, lo sviluppo e la competitività della pesca in Europa e per contrastare il cambiamento climatico e proteggere l’ambiente.

Eliminare una delle maggiori cause d’inquinamento del nostro mare e di pericolo per la nostra salute, attraverso la catena alimentare, credo debba essere messo in cima alle priorità d’intervento nel settore della pesca – spiega Pagliaro – Ecco perché mi auguro che la mia mozione venga discussa e approvata in Consiglio regionale, e soprattutto applicata, nel più breve tempo possibile”. Questa proposta costruttiva che giunge dai banchi dell’opposizione viene vista con favore anche dalla maggioranza. Presto la Regione Puglia potrebbe mettere in campo un provvedimento capace di rendere più sostenibile un’intera filiera.