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Impianti solari galleggianti, il primato e ancora una volta della Cina, con la più grande centrale del mondo: ecco i pro e i contro

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SHANDONG – In Italia se ne parla ancora poco, ma accanto all’eolico galleggiante si sta facendo strada anche la tecnologia del fotovoltaico in acqua. Però in Europa qualcuno comincia a muoversi: sono circa 12mila i pannelli fotovoltaici (per una potenza installata di 5 MW) che caratterizzano la nuova centrale solare galleggiante di EDP nel Sud del Portogallo (pronta a generare energia, rifornendo più del 30% delle famiglie, secondo il progetto originario). La nuova centrale galleggiante dovrebbe sorgere ad Alqueva, nel Sud del Portogallo. Ma la più grande centrale solare mai realizzata si trova in Cina: un’enorme distesa di pannelli fotovoltaici adagiata sulla acque del bacino artificiale di Dezhou, città-prefettura cinese nella provincia dello Shandong. Si tratta di un’opera colossale: i cinesi sono all’avanguardia nella corsa alle rinnovabili. La centrale galleggiante è stata finanziata con oltre 127 milioni di dollari e vanta oggi 320 MW di capacità, realizzati in due fasi.

I cinesi sono riusciti a costruirla in meno di due anni, dal 2020 fino a gennaio 2022: per un’opera così in Italia ci avremmo messo vent’anni. I primi 200 MW sono stati allacciati alla rete nel 2020, i restanti 120 MW a fine dicembre 2021: un record assoluto. I lavori non si sono fermati nemmeno nei giorni più bui della pandemia. Grazie a questo megaimpianto solare, che galleggia nelle acque, non saranno immesse in atmosfera 217.700 tonnellate di anidride carbonica.

PERCHÉ PUNTARE SUL SOLARE GALLEGGIANTE?

Il solare galleggiante nasce per rispondere all’esigenza di non danneggiare l’agricoltura, come abbiamo fatto negli anni scorsi, con enormi distese di pannelli fotovoltaici che si sono presi i campi dove si poteva coltivare. Queste centrali vengono posizionate su specchi e corsi d’acqua artificiali: questo limita l’impatto sull’ecosistema locale, limita l’evaporazione nelle zone particolarmente siccitose e, soprattutto, riduce praticamente a zero il consumo addizionale di suolo. L’acqua ha una funzione refrigerante per i pannelli, che rendono meglio a una temperatura non troppo alta. A parità di superficie il solare galleggiante rende circa il 15% in più di uno sulla terraferma proprio grazie all’effetto refrigerante dell’acqua. Ma ci sono anche gli aspetti negativi: bisogna risolvere il problema dei galleggianti in plastica, perché si eviti lo spargimento di microplastiche nelle acque. Inoltre non è consigliabile coprire in maniera importante gli specchi d’acqua, perché si limiterebbe una grossa porzione alla fruizione di animali e uccelli vari. Un altro problema degli impianti galleggianti sono le possibili intemperie e le onde che potrebbero recare molti danni. Quindi non tutte le zone sono appetibili da questo punto di vista. Oggi gli impianti galleggianti solari rappresentano il 2% della produzione di energia rinnovabile nel mondo, ma in molti stanno scommettendo su questo sistema.