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Qualità delle acque di balneazione: il Sistema nazionale per la protezione dell’Ambiente rimette sul podio la Puglia

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PUGLIA – Il “tacco pugliese” si conferma primo in Italia, per il quarto anno consecutivo, per qualità delle acque di balneazione (eccellenti per il 99,7%), seguito da Friuli Venezia Giulia (99%), Sardegna (98,4%) e Toscana (98,2%).

È il risultato delle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2020-2023) dal Snpa, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (la rete che coordina le varie Agenzie regionali per l’ambiente presenti sul territorio nazionale, tra cui l’Arpa Puglia – comunicato stampa Snpa https://www.snpambiente.it/snpa/mare-e-laghi-balneazione-2024/;Infografica: https://infogram.com/infografica-balneazione_snpa_2024-1hxj48mpx37j52v ).

Alla conferenza stampa di presentazione dei monitoraggi realizzati da Snpa, che si è svolta il 20 giugno 2024 presso la sede della Direzione Generale di Arpa Puglia, sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessoraregionale all’Ambiente, Serena Triggiani, il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, il direttore scientifico di Arpa Puglia, Vincenzo Campanaro e il direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro.

“Per il quarto anno consecutivo la Puglia ha il mare più pulito d’Italia – ha detto Michele Emiliano, un risultato per il quale dobbiamo ringraziare i pugliesi, i comuni, i sindaci, l’Acquedotto pugliese per i depuratori, la disciplina delle imprese, per un risultato di squadra davvero straordinario” è il commento del presidente Emiliano.L’Arpa è il guardiano proattivo di questi risultati di bonifica ambientale della Regione Puglia, abbiamo risolto un’infinità di infrazioni legate a siti inquinati perché Arpa segue i grandi siti industriali pericolosi. Per questo il mio ringraziamento va ad Arpa assieme all’impegno di stabilizzare tutti i giovani professionisti che lavorano qui ancora con contratti a tempo determinato, perché senza la loro qualità professionale sarebbe stato impossibile ottenere questi risultati. La Puglia ha il mare più pulito d’Italia, un risultato del genere non si raggiunge schioccando le dita ma con un durissimo lavoro di squadra. E la nostra regione può contare su una squadra magnifica”.

Acque pulite e incontaminate: la Puglia si riconferma regione leader – ha dichiarato l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani -, con un primato indiscusso per qualità delle acque di balneazione. Ne ha dato conferma il monitoraggio di Arpa e, di recente, per l’anno 2024 la Foundation for Environmental Education (FEE) ha, altresì, assegnato 24 bandiere blu, con tre nuove località balneari riconosciute che rispettano i criteri come la gestione sostenibile del territorio. Sono risultati straordinari ma che hanno dietro un lavoro costante e serrato di gestione, monitoraggio e controllo, che come Regione svolgiamo con Arpa Puglia e Acquedotto Pugliese, con i suoi impianti di depurazione. Godiamo di una ricchezza marina e costiera che ci invidia il mondo intero, ma che va preservata con azioni quotidiane di ogni singola persona. Come Regione stiamo puntando non solo su interventi di protezione ambiente per garantire un presente e un futuro sostenibile: la strategia di sviluppo sostenibile regionale di cui ci siamo dotati è un documento fondamentale di programmazione che stiamo attuando su diversi fronti. Ma stiamo avviando, altresì, azioni specifiche di sensibilizzazione  dell’opinione pubblica finalizzata alla cura delle nostre spiagge e alla conoscenza, soprattutto nelle giovani generazioni, del patrimonio paesaggistico, turistico, economico e sociale che la Puglia detiene”.

“Anche quest’anno la Puglia è prima per la qualità delle acque di balneazione – ha dichiarato Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia –. Un dato certificato dal Sistema nazionale della protezione dell’ambiente, un sistema a rete che monitora e controlla tutte le coste italiane, consolidato dal punto di vista scientifico. È un’eccellenza per il nostro Paese, una garanzia che non riguarda solo la qualità ambientale delle acque ma la loro salubrità, quindi la salute dei mari nei quali si bagnano tanti cittadini e tanti turisti che affollano la Puglia perciò siamo felici di aver conquistato il quarto scudetto consecutivo”.

Buone notizie anche per l’intero litorale italiano monitorato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. Come riportato dal comunicato stampa Snpa, è stata “confermata anche nel 2024 l’eccellenza delle acque di balneazione italiane. Sulla base delle attività di monitoraggio del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente è stata aggiornata la classificazione dei tratti di costa adibiti alla balneazione. I risultati mostrano che 5.090 chilometri di tratti marini (il 95,6% della costa monitorata) sono inseriti nella classe di qualità “eccellente”, la più alta prevista dal sistema di classificazione europeo. Se si aggiungono anche i tratti con classificazione “buona” (153 chilometri, pari al 2,9% del totale) si arriva al 98,5%. Trentadue chilometri (0,6%) rientrano nella classe di qualità “sufficiente”, 44 chilometri in qualità “scarsa” (0,8%).

I chilometri di costa in qualità “eccellente” raggiungono percentuali molto elevate in ogni regione.

Percentuali analoghe emergono per la qualità delle acque di balneazione di laghi e fiumi: sui 662 chilometri su cui avviene il monitoraggio, 630 chilometri sono bagnati da acque di qualità eccellente, pari al 95,2% del totale monitorato. Venti chilometri sono in qualità buona (3,1%), 6 chilometri in qualità sufficiente (0,9%), 1 chilometro in qualità scarsa (0,2%).

Si tratta di dati ormai consolidati, che confermano quanto rilevato negli anni precedenti, frutto dell’attività di sorveglianza e controllo a cura delle Agenzie ambientali, che effettuano il monitoraggio in gran parte delle regioni. Nell’arco del 2023, il Snpa ha prelevato circa 26mila campioni di acqua di mare e oltre 2.300 campioni di acque di fiumi e laghi, per un totale di più di 28mila campionamenti. Sono due i parametri microbiologici in base ai quali viene valutata la balneabilità delle acque, le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali. Complessivamente, sono 4.710 le aree su cui viene svolto il monitoraggio.

A livello europeo le acque italiane risultano migliori della media dei Paesi Ue, sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente.

La classificazione in vigore in questa stagione balneare si basa sulle campagne di monitoraggio svolte nei quattro anni precedenti ed è quella che viene comunicata anche all’Agenzia europea per l’ambiente. I prelievi poi proseguono per tutta l’attuale stagione balneare, avviati già da diverse settimane. Gli esiti vengono pubblicati sui siti delle singole Arpa e sul portale Acque del Ministero della Salute. In caso di superamenti dei limiti di legge, i risultati vengono trasmessi alle autorità locali per l’emanazione di divieti temporanei di balneazione.

Il lavoro di monitoraggio e classificazione svolto dal Snpa scaturisce dalla direttiva europea 2006/7/CE sulla gestione della qualità delle acque di balneazione, dal decreto legislativo 116/2008 di recepimento della direttiva comunitaria e dal decreto attuativo DM 30 marzo 2010, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità: eccellente, buona, sufficiente e scarsa.

A tutela della salute dei bagnanti, le Arpa svolgono anche un monitoraggio di sorveglianza per organismi potenzialmente tossici (cianobatteri, alghe come Ostreopsis ovatasul sito di Arpa Puglia al link https://www.arpa.puglia.it/pagina2891_alga-tossica-ostreopsis-ovata.html) sia nelle acque marine sia in quelle lacustri, propedeutico all’eventuale adozione di misure restrittive nelle condizioni previste dalla normativa. Inoltre, le Agenzie per l’ambiente effettuano anche prelievi straordinari in caso di anomalie, ad esempio presenza di schiume e colorazioni anomale, con indagini volte anche ad accertare eventuali contaminazioni chimiche (tensioattivi e idrocarburi).

Si precisa che le percentuali per le acque marine sono riferite al totale della costa monitorata da Snpa, escludendo dunque la costa siciliana, monitorata dal sistema sanitario regionale, e le aree permanentemente vietate alla balneazione per diversi motivi (foci dei fiumi, porti, aree militari, aree protette) in cui generalmente non si effettuano prelievi. Per le acque fluviali e lacustri, i dati si riferiscono anche a Lombardia e Provincia di Trento dove il monitoraggio è a cura del sistema sanitario.

In Puglia

Lungo i 1000 km circa di costa pugliese la Regione Puglia ha individuato, ai sensi dell’attuale normativa di riferimento, ben 676 “acque” (tratti) destinate alla balneazione, che corrispondono ad un totale lineare pari a circa 800 km: in particolare sono state individuate n. 254 acque di balneazione in provincia di Foggia, n. 46 in provincia di Bat, n. 78 in provincia di Bari, n. 88 in provincia di Brindisi, n. 139 in provincia di Lecce e n. 71 in provincia di Taranto (gli elenchi di tali acque, distinti per provincia, sono riportati nelle delibere di Giunta regionale dal n. 2465 al n. 2470 del 16 Novembre 2010 e s.m.i.). Arpa Puglia effettua il monitoraggio delle acque di balneazione regionali controllandone la qualità. Durante il periodo stagionale di monitoraggio in ogni “punto stazione” sono misurati in campo diversi parametri meteo-marini, mentre in laboratorio sono analizzati i campioni per la determinazione della carica batterica, calcolata, come dalle altre Agenzie italiane, rispetto a valori soglia di due parametri microbiologici: “Enterococchi intestinali” ed “Escherichia coli”; in relazione ai campioni raccolti, si stima che ogni anno l’Agenzia pugliese effettui circa 8.500 determinazioni analitiche di laboratorio.

Per quanto riguarda la Puglia, lo 0,3% di acque di balneazione in classe di qualità “non eccellente” riguarda i seguenti siti: “Foce Fiume Lauro (30 m a destra)” e “Foce Fiume Lauro (30 m a sinistra) nella laguna di Lesina, entrambi classificati in qualità “sufficiente”, “Fogna Cit.na Molfetta (500 m a sud)” lungo il litorale dell’omonima cittadina e “Spiaggia libera Ginosa Marina-Fiume” in provincia di Taranto, entrambi classificati in qualità “buona”, Si fa comunque notare che dei quattro siti sopra descritti due riguardano le acque marino-costiere (lungo il litorale di Molfetta e di Ginosa Marina), gli altri due fanno invece riferimento ad acque di transizione (nella fattispecie la laguna di Lesina).

Tutti i dati sono sempre disponibili sul sito istituzionale di Arpa Puglia, all’indirizzo web https://www.arpa.puglia.it/pagina2885_balneazione.html , dove è possibile, utilizzando una mappa interattiva, visualizzare la localizzazione geografica delle acque di balneazione nonché dei singoli punti di monitoraggio, a cui sono associati i risultati analitici più aggiornati; alla stessa pagina web sono inoltre riportati i dati, in forma tabellare e sotto forma di bollettino mensile, anche per i periodi precedenti a quello visualizzato. Proprio in virtù del monitoraggio effettuato, Arpa Puglia ha in disponibilità e elabora una notevole mole di dati, che consente di fornire un quadro sulla situazione annuale e sulla serie storica a proposito dello stato di qualità delle acque di balneazione pugliesi.