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L’economia circolare al centro di un meeting olandese tra associazioni europee: nuove idee in campo per il riciclo, riuso e sostenibilità

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AMSTERDAM/ROTTERDAM – L’Europa chiama e le associazioni rispondono: serve lo sforzo di tutti per promuovere la grande rivoluzione green, che si basi su una moderna economia circolare. Nei Paesi Bassi si è messa in moto l’Accademia dello sviluppo sostenibile, che ha coinvolto le associazioni di diversi paesi membri: Italia, Polonia, Turchia e Paesi Bassi. Protagonista di questa specie di think tank in cui tutti hanno messo sul tavolo idee innovative anche l’associazione salentina Jump-in, operativa da decenni negli scambi culturali tra giovani europei. I partners di questo progetto, Fundacja Gospodarki I Administracji Publicznej, Associazione Culturale Jumpin,
Konya Buyuksehir Belediye Baskanligi (Kapsul), ILA, hanno costruito una “rete di idee sulla sostenibilità” che sta già dando i suoi frutti sui territori. 

Nel progetto sono state sviluppate diverse idee, all’interno del progetto di un’Accademia online dove i giovani da 15-30 anni possano imparare pratiche per l’economia circolare (riciclaggio di cibo, vestiti, energía alternativa, riciclaggio di mobili, riuso dei materiali e tutto quello che riguarda sostenibilità). Nella riunione di febbraio ad Amsterdam tra i protagonisti di questo progetto sono stati strutturati dei corsi: nel Salento ne sono stati prodotti due. L’idea è di lavorare sulle nuove generazioni per promuovere un cambiamento è uno sviluppo verde da cui non ci si può più sottrarre.
Jumpin ha portato avanti il suo progetto di sviluppo dell’energia solare e riciclaggio del cibo.
È stato creato un corso con lezioni video facili da assimilare e capaci di coinvolgere gli adolescenti.
Ad Amsterdam le associazioni hanno messo insieme le idee per creare corsi omogenei ed efficaci.

Ci sono paesi come l’Italia ormai in deficit di risorse naturali: quelle disponibili sul nostro pianeta vengono chiamate anche capitale naturale e corrispondono a tutte le risorse e i servizi ecosistemici che il pianeta ci offre, come ad esempio gli alberi, la terra  e il mare che assorbono la CO2 oltre a fornire materie prime come legna e cibo, sul suolo inoltre edifichiamo le nostre case e inseriamo infrastrutture come ponti, strade, costruiamo ospedali, scuole e luoghi dove depositare i nostri rifiuti. Nel nostro paese siamo in debito: abbiamo raggiunto l’Overshoot day, il giorno che indica l’esaurimento ufficiale delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di 365 giorni, un data che cambia ogni anno a seconda della rapidità con cui consumiamo risorse. L’overshoot day è un indicatore, calcolato dal Global footprint network ed è semplicemente un rapporto tra domanda e offerta di risorse naturali. Siamo da anni in una situazione di emergenza: ecco perché tutte le associazioni spingono sull’acceleratore per mettere in campo nuove idee e progetti per una società più sostenibile.