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Le comunità energetiche rinnovabili per un ambiente più pulito e contro il caro bolletta. Indipendenza energetica dal basso. Via agli sportelli Legambiente-Enel

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Le comunità energetiche rinnovabili sono una risposta strutturale al caro bollette e alla crisi climatica. C’è la possibilità di costruire un mondo più pulito e un’indipendenza energetica dal basso. Una comunità energetica è un’associazione composta da enti  pubblici locali, aziende, attività commerciali o cittadini privati, i quali scelgono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo attraverso un modello basato sulla condivisione.

Le comunità energetiche vanno oltre il fabbisogno del singolo condominio e puntano su un modello socioeconomico caratterizzato dalla circolarità. In una comunità energetica i soggetti sono impegnati nelle diversi fasi di produzione, consumo e scambio dell’energia, secondo i principi di responsabilità ambientale, sociale ed economica e partecipazione attiva in tutti i processi energetici.

L’INTERVENTO DEL GOVERNO

Lo scorso 15 dicembre è entrato in vigore il D. Lgs 199 del novembre 2021, che recepisce la Direttiva del Parlamento Europeo 2001 dell’11/12/2018 sulla “promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”. Le finalità del decreto sono la promozione di una crescita sostenibile del Paese, riducendo le emissioni inquinanti, ma anche incrementare lo sviluppo delle rinnovabili e favorire la diffusione delle Comunità Energetiche e dell’autoconsumo collettivo, supportandone economicamente lo sviluppo. Gli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente devono trovarsi nello stesso edificio o condominio. Inoltre le Comunità Energetiche possono partecipare persone fisiche (comprese quelle appartenenti a famiglie a basso reddito o vulnerabili), piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, Amministrazioni comunali, Enti religiosi, Enti di ricerca e formazione. L’autoconsumo avviene attraverso la rete pubblica ed anche in forma collettiva. Per favorire la crescita delle Comunità Energetiche e l’autoconsumo collettivo, lo Stato ha previsto di interviene a favore dei Comuni fino a 5.000 abitanti con risorse del PNRR che ammontano a 2,2 miliardi. Queste risorse forniscono benefici economici ai soci e alle aree locali in cui opera la Comunità, favoriscono la crescita dello sviluppo locale, contrastano la “povertà energetica”, non in modo assistenziale, come è oggi, ma con soluzioni che guardino ad interventi di lunga durata.

La Legge interviene a favore dei soci delle aggregazioni energetiche con un beneficio finanziario complessivo annuo di circa 169 Euro/MWh per 20 anni, che corrisponde ad un possibile sconto in bolletta di 0,18/0,20 euro per Kw (tale beneficio non è costante, perché è dato dall’insieme di più componenti da restituire e varia, ancor più in positivo, se, oltre che autoconsumatori, si è anche produttori di energia). Inoltre, lo Stato, per promuovere i progetti di Autoconsumo Collettivo e delle Comunità Energetiche, ha previsto contributi a tasso zero per i Comuni e per gli investitori l’accesso a un sistema di detrazioni fiscali, come produttori di energia.

Va precisato inoltre che lo Stato incentiva solo gli impianti di energia rinnovabile di potenza non superiore ad 1 MW e che gli incentivi non saranno riconosciuti a tutta l’energia prodotta, ma solo a quella condivisa all’interno della comunità, cioè a quella che quando è prodotta viene simultaneamente consumata dai membri della comunità. Se nella fascia oraria la produzione è superiore ai consumi, alla comunità sarà corrisposto solo il valore dell’energia senza incentivi o altri benefici, così come va precisato che in un condominio, se a finanziare la progettazione, l’installazione e l’allacciamento dell’impianto fotovoltaico ed a sostenere le spese di gestione in modo equo sono i condomini, tutti in egual misura potranno ricevere quota parte dei proventi ottenuti dallo Stato. Da ciò si evince chiaramente che la distribuzione degli incentivi ai soci varierà a seconda del caso e della conformazione della comunità.

È opportuno specificare che oggi, le nuove direttive sull’autoconsumo collettivo, l’energia prodotta da un impianto posto sul tetto di un condominio potrà essere messa a disposizione anche dei singoli condomini e non più solo dei servizi comuni, come avviene ora. Al fine di rafforzare la coesione sociale, per evitare il rischio di spopolamento ed affrontare il problema della povertà energetica alcuni piccoli Comuni, inferiori ai 5.000 abitanti, si stanno già adoperando per utilizzare le previste risorse finanziarie mettendo a disposizione aree e tetti disponibili per nuovi impianti fotovoltaici. I Comuni, che hanno già una propria disponibilità produttiva di energia, potranno mettere a disposizione dei cittadini e precisamente di coloro che aderiscono in qualità di soci alla comunità energetica e che rientrano nelle condizioni di poter usufruire dei benefici, l’energia non utilizzata a prezzi accessibili.

Per facilitare la costituzione di tali aggregazioni i Comuni, aderendo essi stessi alla Comunità Energetica (il cui referente può essere il Sindaco), possono esserne i promotori; nel caso delle Cooperative di Comunità, l’iniziativa per la costituzione può partire, oltre che dai Comuni e da qualsiasi soggetto pubblico e privato, anche dai cittadini che abitano nello stesso quartiere e che siano collegati alla stessa cabina elettrica. Se invece la proprietà dell’impianto appartiene a soggetti terzi che aderiscono alla Comunità Energetica è possibile per questi ultimi usufruire delle detrazioni fiscali e dell’energia per le proprie utenze.

È doveroso specificare che il cittadino che fa parte della Comunità Energetica continuerà a pagare per intero la bolletta, poi riceverà, con periodicità da stabilire nel Regolamento dell’Associazione o della Cooperativa costituitasi, il pagamento dei benefici garantiti dallo Stato. Tali benefici, secondo l’Agenzia delle Entrate (ad oggi), non assumono rilevanza reddituale e potranno intendersi come equivalenti ad una riduzione della bolletta elettrica.

GLI SPORTELLI ENEL-LEGAMBIENTE

È partito il programma Life ClimAction con 12 giorni dedicati agli incontri con cittadini e cittadine in 6 regioni diverse, per promuovere le comunità energetiche in tutta Italia. Partner di questo progetto è Enel Foudation. Il progetto coinvolge istituzioni, cittadini e comunità scolastiche. Gli sportelli aprono a Torino, Milano, Padova, Bologna, Napoli e Cagliari. Ma le iniziative informative sono portare avanti anche da tante altre associazioni ambientaliste in tutta Italia. La cultura della sostenibilità si edifica con l’informazione capillare.