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Turismo d’élite e non solo sempre più a caccia di masserie e mare pulito. Legambiente: “Spiagge, cambio di passo”

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GALLIPOLI – Continua a crescere il turismo in masseria, quello slow, fatto di prodotti genuini, paesaggi rurali, spiagge con la sabbia bianca e mare pulito a pochi passi. Non sono solo i vip a sceglierlo ormai, anche le famiglie con un reddito medio e con una maggiore sensibilità ambientale. Il turismo rurale cresce in maniera esponenziale soprattutto in Puglia: il G7 si è tenuto nella masseria di Borgo Egnazia (che è stata costruita imitando le antiche costruzioni rurali, al contrario di tante altre masserie realmente antiche), proprio perché la premier Giorgia Meloni fa parte di quel segmento di turisti che scelgono le masserie pugliesi per trascorrere le vacanze con la famiglia. Giocatori, personaggi dello spettacolo, politici e facoltosi imprenditori amano l’esclusività, la quiete delle masserie pugliesi immerse nella natura. “Amo il clima ed il mare di Gallipoli, unico al mondo con tutte le sue sfumature: girerò tutte le spiagge e le cantine del vino Primitivoc amo il rosso” – dichiara Dino Stančič (Sesana, 25 gennaio 1992), ospite delle “Dimore” a Gallipoli, calciatore sloveno, centrocampista, in compagnia del patron Marcello Campeggio.
Quest’anno c’è un motivo in più per scegliere la Puglia: il tacco pugliese si conferma primo in Italia, per il quarto anno consecutivo, per qualità delle acque di balneazione (eccellenti per il 99,7%), seguita da Friuli Venezia Giulia (99%), Sardegna (98,4%), Toscana (98,2%). Questo è il risultato che emerge delle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2020-2023) dal Snpa, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (la rete che coordina le varie Agenzie regionali per l’ambiente presenti sul territorio nazionale). Ciononostante, Goletta Verde di Legambiente ne ha individuato in Puglia, su 32 punti monitorati sulla costa e sui laghi, solo uno inquinato: la spiaggia libera sulla litoranea di ponente a Barletta. Per quanto riguarda i punti campionati nei laghi di Lesina e Varano, in provincia di Foggia, sono risultati tutti entro i limiti di legge, come anche i punti di mare campionati dagli ambientalisti. 

Dino Stančič è un calciatore sloveno, centrocampista, in compagnia del patron delle Dimore, Marcello Campeggio

IL REPORT SULLE SPIAGGE DI LEGAMBIENTE 

Legambiente chiede un cambio di passo sulla base del report sulle spiagge del 2024, pubblicato a luglio. “Le aree costiere sono una straordinaria risorsa ambientale, turistica e culturale ma sono sempre più minacciate da erosione, consumo di suolo ed eventi meteo estremi. Si tratta di aree particolarmente vulnerabili e che, in futuro, lo saranno ancor di più a causa dell’innalzamento del livello dei mari” – spiega il presidente Stefano Ciafani. Il Mezzogiorno è l’area più colpita da erosione ed eventi estremi. “La superficie complessiva delle spiagge italiane misura appena 120 km², meno del territorio del solo municipio di Ostia a Roma, con spiagge che hanno una profondità media di circa 35m e occupano appena il 41% delle coste” – chiarisce Legambiente. Altro che risorsa in abbondanza!
Sono piccoli tesori da difendere ad ogni costo, con le loro dune che frenano l’avanzata del mare e che in un recente passato sono state ignorantemente cancellate in tante zone d’Italia. Se si dà un’occhiata allo studio di Legambiente (report spiagge 2024) si nota la condizione critica di alcune regioni: in Basilicata, Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna ci sono percentuali di erosione allarmanti.

 

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

Legambiente chiede un cambio di passo nella gestione delle coste. In Basilicata, dal 2006 al 2020, è stato modificato il 51,06% di costa, il 29,07% nel Lazio, il 14,01% in Puglia. Ecco i 7 punti:

1) Attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, stanziando le risorse ed emanando il decreto per l’insediamento dell’Osservatorio Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici;

2) superare la logica dell’emergenza e degli interventi invasivi per la difesa delle coste dall’erosione;

3) interventi di rinaturalizzazione delle coste, ricostituendo le fasce dunali e zone umide e paludose;

4) approvazione della legge sullo stop al consumo di suolo;

5)  stabilire un quadro normativo unico da rispettare in tutta Italia per l’affidamento delle concessioni balneari (tramite bandi) per garantire libera e gratuita fruizione delle spiagge, premiando nell’assegnazione la qualità dell’offerta e le scelte di sostenibilità ambientale;

6) ristabilire la legalità e fermare il cemento sulle spiagge;

7) costruzione, adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione e regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi.

 

Alzare la guardia a difesa di un patrimonio inestimabile.