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Il primo passo verso l’Hydrogen Valley italiana: firmati i protocolli. Draghi: “Puglia prima nelle fonti alternative”. Ilva verso la decarbonizzazione

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ROMA – Oggi è una giornata importante per la rivoluzione ecologica in atto nel nostro paese: è stato fatto il primo passo per l’edificazione dell’Hydrogen Valley italiana, ovvero l’edificazione di siti di produzione di idrogeno verde nelle aree industriali dismesse. L’autonomia energetica è un tema fondamentale per tutta l’Europa, soprattutto dopo l’invasione della Russia in Ucraina. “La notizia è che il Governo ha dato la disponibilità a sei Regioni di costruire la politica nazionale dell’idrogeno – ha spiegato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia – L’idrogeno ha bisogno di ulteriori approfondimenti in sede scientifica e applicativa per essere utilizzato come combustibile sostitutivo dei combustibili fossili. La Puglia, ma anche le altre regioni, hanno una forte opportunità che deriva dall’essere la prima produttrice italiana e tra le prime in Europa di energie da fonti alternative e questo ci consente di produrre l’idrogeno verde che in Puglia significa anche localizzare a Taranto il Centro di Studi e di Applicazioni Industriali che consentirà la decarbonizzazione dell’impianto siderurgico ex Ilva. Il Presidente del Consiglio Draghi ha preso un impegno sulla decarbonizzazione dell’ex Ilva attraverso l’individuazione del polo tecnologico dell’idrogeno a Taranto e questo per la Puglia è motivo di grande conforto”.

Ci sono le risorse per emanciparci sempre di più dalle energie inquinanti per dare sempre più spazio alle rinnovabili. L’idrogeno spingerà il paese verso la decarbonizzazione totale. Questa energia pulita alimenterà tanti macchinari dalle caldaie per il riscaldamento alle turbine a gas, fino alle auto: nasceranno stazioni di servizio per veicoli a idrogeno. Nella Sala Verde di Palazzo Chigi si è tenuta la cerimonia di firma dei primi Protocolli di Intesa con le Regioni per l’avvio dei Progetti bandiera che interessano l’idrogeno con i fondi del PNRR. La cerimonia è stata presieduta dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, con i ministri Gelmini, Messa, Speranza, Cingolani, il sottosegretario Garofoli, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Fedriga,  della Regione Piemonte Cirio, della Regione Umbria Tesei e della Regione Basilicata Bardi. “È chiaro che è solo l’inizio – ha aggiunto il Presidente della Regione Puglia – nel senso che le somme necessarie a realizzare questo obiettivo non sono ancora state messe a disposizione ma l’impegno politico del Presidente Draghi è stato netto e siamo molto soddisfatti per questo. Il PNRR ha dentro di sé il quantitativo di denaro sufficiente ad avviare e completare la decarbonizzazione, almeno delle principali fonti emissive di CO2 e anche di sostanze inquinanti. E quindi – ha concluso il Presidente – l’accordo di oggi non mette a disposizione somme in modo particolare, ma apre un metodo di lavoro tra il Governo e le Regioni per la decarbonizzazione attraverso le applicazioni dell’idrogeno”. Si punterà tantissimo anche su ricerca e sviluppo del settore idrogeno con tutte le attività  collaterali.

Durante il suo intervento, Mario Draghi si è soffermato particolarmente sulla Puglia, rivolgendosi al Presidente della Regione: “Il suo riferimento di avere questo progetto a Taranto è particolarmente importante, la Puglia è oggi la maggior produttrice di energie rinnovabili e spero continui ad esserlo, molti degli investimenti che saranno fatti in questo campo vedranno ancora la Puglia come attore protagonista e la locazione di questi progetti vicino Taranto è fondamentale. I ‘progetti bandiera’ – ha concluso Draghi – intendono premiare le capacità creative degli enti territoriali, rafforzare la coesione sociale e territoriale. Quelli di oggi sono soltanto i primi, a cui ne seguiranno altri”.