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Luci pubbliche spente per risparmiare, dalla Cascata Monumentale di Santa Maria di Leuca a Milano, ma sono solo palliativi

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MILANO – Sarà l’inverno più freddo e più buio di sempre, ma non per le condizioni climatiche: è tutta colpa della crisi energetica. In molte città si comincia a tenere spenta di più l’illuminazione pubblica. Anche a Milano la musica è cambiata. A Torino il sindaco Stefano Lo Russo minaccia di fermare il trasporto pubblico locale se il governo non fornirà aiuti concreti, inoltre, il primo cittadino ha annunciato di “spegnere” la Mole Antonelliana, Palazzo Reale, Palazzo Civico, e perfino il Lungo Po. In alcune città i sindaci già pensano di evitare un dispendio di risorse per le illuminazioni natalizie (eppure attiravano visitatori ed erano marketing allo stato puro). Avremmo pure potuto alimentarle con l’energia pulita, ma adesso ci rinunciamo. A Milano, e si ipotizzano orari ridotti e lampadine a led (ci sono arrivati solo ora che c’è la crisi energetica?). A Roma, il Campidoglio sta preparando un piano di risparmio energetico: monumenti illuminati, ma stop all’illuminazione degli edifici pubblici. E la sicurezza pubblica? Può attendere la fine della crisi energetica… I grandi comuni non sanno come pagare le bollette dell’energia elettrica: 8000 enti locali dovranno versare circa 3,5 miliardi. Eppure nessuno risponde di questa follia in cui siamo stati catapultati. Chi si è arricchito non restituisce gli ingiusti extraprofitti.

È un panorama in cui se la ride solo chi ha investito nel fotovoltaico in tempi non sospetti. Come ci ha spiegato il presidente Anci Puglia, Ettore Caroppo, nell’intervista di ieri, i comuni sono vicini al default, ma le possibilità di risolvere nell’immediato la situazione ci sono. Bisogna subito spostare le risorse del PNRR per realizzare impianti fotovoltaici di illuminazione pubblica. È questo l’unico modo di non restare al buio in un periodo già buio, con una guerra a due passi dalle nostre case. Mentre gli Stati europei ancora devono mettersi d’accordo per imporre un tetto al prezzo del gas le nostre città si spengono. Resteranno spente le luci della cascata monumentale sul crinale di Punta Meliso, a Leuca.
L’aumento folle dei costi dell’energia elettrica oscura la bellezza dei monumenti della Puglia famosi nel mondo. Il tratto finale dell’Acquedotto Pugliese e la scalinata che lo costeggia, che collegano il piazzale dinanzi alla basilica De Finibus Terrae al faro e al porto sottostante resteranno avvolti nell’ombra. Il sindaco di Castrignano del Capo, Francesco Petracca non ha potuto fare altrimenti: ha firmato un’ordinanza che prevede tutta una serie di misure tese al risparmio energetico. Le soluzioni ci sono: adesso rimbocchiamoci le maniche per non tornare mai più in questo incubo.